Fabrizio Bellino è figlio di un borgo stretto tra gli ulivi e le ferrovie, i mandorli e gli ecomostri, non molto lontano dal mare, nella Puglia che guarda a Levante.

Si diploma in Drammaturgia e Sceneggiatura presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, formandosi, tra gli altri, con Daniela Bortignoni, Esmeralda Calabria, Roberto Cavosi, Ugo Chiti, Luciano Colavero, Maria Letizia Compatangelo, Edoardo Erba, Giancarlo Germino, Giovanni Greco, Umberto Marino, Stefano Piani, Giuseppe Piccioni, Sergio Pierattini, Andrea Purgatori, Sergio Rubini, Giuseppe Rocca, Lorenzo Salveti.    

Pedagogista, consegue la laurea magistrale in Pedagogia, con tesi sul teatro dei burattini in pedagogia e terapia, presso l'Università degli Studi di Padova, approfondendo la metodologia qualitativa di ricerca in ambito sociologico con Salvatore La Mendola e la Philosophy for Children con Marina Santi. 

Si diploma in Regia teatrale con lo spettacolo Due emigranti, presso l’Istituto Teatrale Europeo di Roma, accreditato dal M.I.U.R., diretto da Mariagiovanna Rosati Hansen, scuola Jerzy Grotowski e Peter Brook.

Consegue la laurea in Scienze dei Servizi Giuridici, con tesi sul teatro ed il cinema all’interno dei penitenziari, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Aldo Moro di Bari, studiando, tra gli altri, con Enzo Maria Dell'Andro e con Guglielmo Siniscalchi. 

Approfondisce lo studio della maschera e del movimento, della drammaturgia di scena e della regia nel Campus Internazionale di Commedia dell’Arte dell’Accademia Silvio D’Amico in collaborazione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto condotto da Michele Monetta e Lorenzo Salveti. 

Studia tecniche teatrali, dizione ed utilizzo della voce con Roberto Petruzzelli, scuola Piccolo Teatro di Milano, da cui viene anche diretto in Otello e in Macbeth.

Apprende l’arte dei burattini da Roberto Petruzzelli ed Enzo Vacca del Teatro Abeliano di Bari.

Approfondisce l'arte della Scherma, seguendo seminari di alcuni dei maggiori esperti in ambito nazionale.

È autore di Massì, cortometraggio, che tratta il delicato tema dell’istituto giuridico dell’amministrazione di sostegno e vincitore al Social World Film Festival.

Con la sua prima raccolta di poesie, Bianche ombre, è finalista al Premio letterario Camaiore XXII edizione e con la seconda, Rhumore, è vincitore della XV edizione del Premio letterario Osservatorio.