fiabrica
è fiaba
silenzio di luna
è fabrica
rumore di stelle
C’era una volta una fiaba
veniva da due terre molto lontane tra loro
il mare del sud e il fiume del nord, nell’ovest, ma ad est
partì dalla capitale
e poi su e giù per lo stivale
tra lazzi nelle nebbie, piedi nel fango e versi cantati, s'inoltrò nei vicoli
della corte dei pericoli
era un mondo incantato dove c’era il bello e il brutto
il brutto e il bello
lungo i selciati di sgangherati sampietrini, incontrò streghe, maghi e ciarlatani
ma i suoi sforzi non sono andati vani
dopo mille peripezie e incantesimi nel labirinto delle paure
piombò nelle volte oscure
con un balzo dalla luna, salti tra le stelle, capitomboli dalla fredda scala dei segreti
si ritrovò tra calde pareti
in una fabrica
C'è fiabrica
nasce nel 2015
dal 2025 anima
una bottega studio
in Galleria San Lorenzo 16 a Vicenza
uno spazio aperto
dove poter incontrarsi
come una volta
in Galleria San Lorenzo 16 (2x8)
perché non è facile da trovare
perché per arrivarci è necessario un percorso particolare
farsi guidare dai desideri, de sideris,
dalle stelle
per tradizione proprio a San Lorenzo collegate
in una delle notti più fatate
dalla luna, dalla fantasia
così si arriva a fiabrica dalla Galleria
di fronte, una grande Quercia
vicino al ribelle Bacchiglione
a vecchi mulini
ad antichi portici abitati dalle rondini con i loro nidi
a pochi passi dalla bottega dei Pedemuro
che accolse il giovanissimo Andrea Palladio in fuga da Padova
in Corso Fogazzaro
per contribuire alla resistenza dei centri storici, delle botteghe
per animare una zona spesso dimenticata
sotto l'influsso dei grandi poeti e artisti del passato
Trissino, Fogazzaro
che questa zona hanno abitato e vissuto
poco lontano da Contrà Porti
dove si trova la casa del novelliere
Luigi Da Porto
autore della conosciuta storia di
Romeo e Giulietta
adiacente a Piazza San Lorenzo
che rimanda a Roma
al quartiere San Lorenzo
insieme all’omonimo Trastevere
a Vicenza
borgo metropolitano e multiculturale
che ricorda in piccolo proprio Roma
mantenendo, però, grande umanità
città sito patrimonio UNESCO
con il suo Teatro Olimpico
il teatro coperto più antico del mondo
nel cuore del Veneto
tra Verona e Venezia, ma connessa all’Europa e al Mondo,
che a volte riporta in Inghilterra
con i suoi tetti, i suoi mattoncini, le sue strade
i suoi topi, i suoi odori, i suoi profumi, i suoi parchi, i suoi cieli
All'inizio del percorso, una lunga Residenza presso Fondazione Palazzo Pretorio (PD) porta, attraverso laboratori e studi aperti alla comunità, alla creazione di più progetti pedagogico-teatrali, che hanno potuto trarre ispirazione dalla mostra su Bruno Munari, allestita nel Palazzo durante la Residenza, alimentarsi di un confronto diretto con il Coordinamento Minori della Sezione Italiana di Amnesty International, e che hanno visto una fase di ricerca presso l'Università IUAV di Venezia per un incontro approfondito con il Teatro Nō giapponese e attività d’inchiesta in diverse zone d'Italia colpite da calamità naturali.
Un progetto pedagogico-teatrale viene selezionato al Premio Otello Sarzi per la sezione Studi e per la sezione Nuove Figure.
I progetti realizzati vengono richiesti in diverse rassegne teatrali e abitano luoghi periferici e tradizionali, cercando di andare ogni volta oltre i limiti dettati dallo spazio e dal contesto.
La vincita di un Bando dell'Università degli Studi di Padova conduce a un periodo di ricerca e attività professionale in Inghilterra, a Derby, presso la London School of Puppetry, Sezione di Teatro di figura in Educazione e Terapia Puppetry in Education and Therapy, dove vengono praticate diverse tecniche del teatro di figura in ambito artistico, pedagogico e terapeutico, approfondendo il teatro d'ombre e di burattini, e avendo modo di esperire particolari tecniche di Puppetry, come studi basati sulla giapponese Otome-Bunraku.
La partecipazione al Terzo Symposium Internazionale sul Teatro di figura in ambito sociale, pedagogico e terapeutico "Puppetry: Community, Health, Well-being and Disability" presso la Newman University di Birmingham, in collaborazione con UNIMA (Unione Internazionale della Marionetta) sezioni Ricerca, Sviluppo, Educazione e Terapia, porta ad incontrare modalità di approccio di esponenti di diverse parti del mondo.
Durante la pandemia, il percorso di ricerca continua abitando una Residenza nei Colli Euganei, facendo risuonare il periodo vissuto in Inghilterra e approfondendo particolari aspetti della fiaba in collegamento con il teatro di figura in ambito rieducativo per arrivare alla creazione di progetti di pedagogia e arte applicate al sociale che risultano vincitori di Bandi regionali per l'attuazione presso gli Uffici di esecuzione penale esterna di percorsi di sostegno, di accompagnamento e di riflessione per persone in area penale esterna, con la finalità generale di prevenire la recidiva e promuovere l’inclusione sociale delle persone che vivono in condizione di privazione della libertà personale.
Costante aggiornamento professionale, in particolare in ambito BES e DSA presso Erickson Ente accreditato MIUR.
Vengono sviluppati progetti artistico pedagogici finalizzati alla socializzazione e allo sviluppo della creatività e dell'espressività che trovano attuazione in Comunità di accoglienza e nelle Scuole anche attraverso Bandi PON.
Il percorso di ricerca continua
fiabrica
è animata da
Aurora Grasso e Fabrizio Bellino
s'incontrano nell'ambito dei rispettivi percorsi di formazione presso l'Istituto Teatrale Europeo di Roma, centro che coniuga aspetto artistico e pedagogico, durante il laboratorio di Commedia dell’Arte tenuto da Nicoletta Vicentini.
Decidono d’intraprendere un percorso di ricerca insieme.
Si ritrovano, così, a Firenze, dove partecipano al laboratorio di Commedia dell’Arte e Tecniche della maschera condotto da Alessio Nardin, organizzato da Cantiere Obraz.
Le maschere diventano le loro guide e li conducono nuovamente a Roma, dove si diplomano all’Atelier di Commedia dell’Arte organizzato da ICRA Project e diretto da Michele Monetta, avendo modo di ricercare sul mondo delle maschere sia da un punto di vista storico che tecnico.
Studiano, approfondiscono e sperimentano il Teatro e la Pedagogia dell’Oppresso di Augusto Boal e Paulo Freire con Jordi Forcadas Baladier del Forn de Theatre Pa’ Tothom di Barcellona e con Roberto Mazzini della Giolli Coop, essendo attori in diversi spettacoli di Teatro Forum.
Per l’Associazione Architettando elaborano una creazione teatrale site specific per un progetto di riqualificazione urbana in collaborazione con l’Associazione Campomarzio di Trento e Superuse Studios di Rotterdam (NL).
Approfondiscono l’arte materiale e la costruzione delle maschere e dei burattini, l’illustrazione e l’utilizzo del colore, studiando, tra gli altri, a Roma, con Paola Del Ferraro, scuola Bruno Leone, e con Cristiana Cerretti, B17 Illustrations, sviluppando, in seguito, una loro metodologia.
Insieme sono fiabrica
Amiamo
le acrobazie di parole
la cucitura tra le immagini
il profumo delle storie
le risate dei colori
le lacrime della punteggiatura
il pedalare dei caratteri
la ragione della penna nel cassetto
le idee al gusto di caffè
Aurora Grasso
è figlia del 1989 e di un borgo abbracciato da castelli e da campi, dal Brenta e dalle industrie, non lontano dai monti, in Veneto, ma parte delle sue origini proviene dall’isola dell’Etna.
Si diploma presso l’Accademia Teatrale Veneta di Venezia, ora Accademia Teatrale Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto, diretta da Renato Gatto.
Pedagogista, consegue la laurea magistrale in Pedagogia, con tesi sul teatro d'ombre in pedagogia e terapia, presso l'Università degli Studi di Padova, approfondendo la metodologia qualitativa di ricerca in ambito sociologico con Salvatore La Mendola e la Philosophy for Children con Marina Santi.
Effettua un periodo di ricerca e attività professionale in Inghilterra, a Derby, presso la London School of Puppetry, diretta da Caroline Astell-Burt, Sezione di Teatro di figura in Educazione e Terapia Puppetry in Education and Therapy, ricevendo il Diploma in Professional Puppetry.
Consegue la laurea in Storia e Filosofia, con tesi sulla maschera teatrale, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, studiando, tra gli altri, con Giorgio Brianese e Umberto Galimberti.
Si diploma in Orientamento Sociale Arti Terapie Espressive, con tesi sulla regia teatrale, presso l’Istituto Teatrale Europeo di Roma, accreditato dal M.I.U.R., diretto da Mariagiovanna Rosati Hansen, scuola Jerzy Grotowski e Peter Brook. Effettua il tirocinio presso la Scuola di Counseling CIPA in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Approfondisce lo studio della musica, della voce e del canto con Renato Gatto, Sandra Mangini, Enrica Bacchia, Sonia Fontana, Abe Rie, Patryk Pawlak, Mayumi Matsuo.
Studia dizione e ortoepia con Antonino Varvarà e storia del teatro con Roberto Cuppone. Approfondisce il teatro danza e la danza contemporanea con Laura Moro, Silvia Gribaudi, Frank Radug. Viene iniziata al mondo del clown e della maschera neutra da Giovanni Fusetti, esperendo il metodo Lecoq. Viene selezionata per partecipare al Master in Commedia dell’Arte condotto da Carlo Boso a Roma. Studia l'arte della costruzione della maschera, in particolare con Mastro Gianni Polesello di Venezia. Partecipa a laboratori e seminari tenuti da alcuni dei più importanti esponenti della scena teatrale contemporanea, come Giuliana Musso presso Centro Teatrale Umbro, Alessandro Serra di Teatropersona, Enrico Castellani di Babilonia Teatri, Vitaliano Trevisan presso Fondazione Venezia, Massimo Munaro di Teatro del Lemming presso Teatro Momo, Venezia. Approfondisce il mondo del teatro di figura, esordendo presso il Teatro La Casetta di Roma diretto da Federica Mancini.
Ha ideato e condotto un programma sul teatro per Radio Ca’ Foscari, dialogando con molti esponenti della scena teatrale italiana. È interprete in Donne e Madonne, regia di Michele Modesto Casarin; in Woyzeck di Georg Buchner, regia di Adriano Iurissevich; in I figuranti di Josè Sanchis Sinisterra e Shakespear(at)e, regia di Roberto Serpi; in Epi-phaneia, in Natura artis magistra e in Brucia fiaba senza morale per voce e corpo, regia di Laura Moro. È co-regista e interprete in Tre corde, AltrOltre, Sogno di un centro di mezzo ascolto, ConTatto, Gli estremi portano alla pazzia, Rugiada sul petrolio, If I can’t dance it’s not my revolution, El gevare incioà Storielle di Ceo Pajaro, Il mondo non esploderà, L’opera vagante, Agamennone, Lo zoo di vetro, Il marinaio.
Fabrizio Bellino
è figlio del 1989 e di un borgo stretto tra gli ulivi e le ferrovie, i mandorli e gli ecomostri, non molto lontano dal mare, nella Puglia che guarda a Levante.
Si diploma in Drammaturgia e Sceneggiatura presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, formandosi, tra gli altri, con Daniela Bortignoni, Esmeralda Calabria, Roberto Cavosi, Ugo Chiti, Luciano Colavero, Maria Letizia Compatangelo, Edoardo Erba, Giancarlo Germino, Giovanni Greco, Umberto Marino, Stefano Piani, Giuseppe Piccioni, Sergio Pierattini, Andrea Purgatori, Sergio Rubini, Giuseppe Rocca, Lorenzo Salveti, portando come tesi una drammaturgia teatrale originale, la scrittura in dialetto finalizzata al teatro di figura e maschera.
Pedagogista, consegue la laurea magistrale in Pedagogia, con tesi sul teatro dei burattini in pedagogia e terapia, presso l'Università degli Studi di Padova, approfondendo la metodologia qualitativa di ricerca in ambito sociologico con Salvatore La Mendola e la Philosophy for Children con Marina Santi.
Effettua un periodo di ricerca e attività professionale in Inghilterra, a Derby, presso la London School of Puppetry, diretta da Caroline Astell-Burt, Sezione di Teatro di figura in Educazione e Terapia Puppetry in Education and Therapy, ricevendo il Diploma in Professional Puppetry.
Si diploma in Regia teatrale con lo spettacolo Due emigranti, presso l’Istituto Teatrale Europeo di Roma, accreditato dal M.I.U.R., diretto da Mariagiovanna Rosati Hansen, scuola Jerzy Grotowski e Peter Brook, approfondendo le tecniche di conduzione funzionale di gruppi, in particolare in riferimento all'ambito del teatro sociale.
Consegue la laurea in Scienze dei Servizi Giuridici, con tesi sul teatro ed il cinema all’interno dei penitenziari, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Aldo Moro di Bari, studiando, tra gli altri, con Enzo Maria Dell'Andro e con Guglielmo Siniscalchi.
Approfondisce lo studio della maschera e del movimento, della drammaturgia di scena e della regia nel Campus Internazionale di Commedia dell’Arte dell’Accademia Silvio D’Amico in collaborazione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto condotto da Michele Monetta e Lorenzo Salveti.
Studia tecniche teatrali, dizione ed utilizzo della voce con Roberto Petruzzelli, scuola Piccolo Teatro di Milano, da cui viene anche diretto in Otello e in Macbeth.
Apprende l’arte del teatro di figura da Roberto Petruzzelli ed Enzo Vacca del Teatro Abeliano di Bari, in particolare praticando la costruzione e l'animazione dei burattini.
Pratica l'arte della Scherma, seguendo seminari di alcuni dei maggiori esperti in ambito nazionale, approfondendo l'arte della scherma scenica.
È autore di Massì, cortometraggio, che tratta il delicato tema dell’istituto giuridico dell’amministrazione di sostegno e vincitore al Social World Film Festival.
Con la sua prima raccolta di poesie, Bianche ombre, è finalista al Premio letterario Camaiore XXII edizione e con la seconda, Rhumore, è vincitore della XV edizione del Premio letterario Osservatorio.